Valore energetico: | 1465 Kj - 347 Kcal |
Carboidrati: | 64 g di cui zuccheri 2,00 g |
Grassi: | 2,3 g di cui saturi 0,5 g |
Proteine: | 13,00 g |
Fribre: | 8,90 g |
Essendo un piatto versatile e di facile preparazione, il cuscus si presta a infiniti abbinamenti diversi: quello più classico è con le verdure, sia cotte che crude, da scegliere in base ai propri gusti e alla stagionalità e da abbinare anche a legumi, tempeh e tofu. Nel trapanese, in Sicilia, è cotto a vapore in una speciale pentola di terracotta smaltata, condito con un brodo di zuppa di pesce. Il cous cous si presta però anche alla preparazione di ricette dolci, nelle quali si può arricchire con frutta fresca, frutta secca ed essiccata, ma anche gocce di cioccolato fondente.
Essendo il cous cous composto da farine di cereali, le sue proprietà nutrizionali sono le stesse del cereale che lo compongono. In generale, il cous cous ha un elevato contenuto di fibre, è ricco di carboidrati, di proteine e di amido. Da segnalare anche la presenza di vitamine del gruppo B e di vitamina A, così come alcuni sali minerali importanti (potassio, fosforo, magnesio e calcio). Bisogna inoltre tenere conto che, rispetto al cereale intero, il cous cous può contenere una quantità d’acqua maggiore, assorbita durante la cottura; perciò è adatto nelle diete ipocaloriche, grazie alla capacità saziante e all’elevato contenuto di fibra che favorisce il transito intestinale e contribuisce al senso di sazietà.
Questo piatto è l'alimento tradizionale di tutto il Maghreb, al punto che lo si potrebbe definire "piatto nazionale" dei berberi. In gran parte di Tunisia, Algeria, Marocco e Libia è conosciuto semplicemente col nome in arabo: "cibo". Oltre che nel Maghreb, esso è molto diffuso anche nell'Africa Occidentale, in Francia (terzo piatto preferito dai francesi nel 2014), in Belgio e nel Vicino Oriente (in particolare, in Israele presso gli ebrei maghrebini). In Italia, e in particolare in Sicilia, il cuscus arrivò massicciamente nella seconda metà dell'800, portato dai lavoratori della fascia San Vito Lo Capo-Mazara del Vallo che si recavano nella costiera tunisina.