Valore energetico: | 2476 kj - 596 kcal |
Carboidrati: | 24 g di cui zuccheri 7 g |
Grassi: | 48 g di cui saturi 8,4 g |
Proteine: | 21,00 g |
Fribre: | 5,50 g |
Sale: | 0,11 g |
Gli anacardi al naturale sono perfetti per arricchire diverse ricette di cucina, da aggiungere ai primi o ai secondi piatti o alle insalate, inoltre vengono molto utilizzati dai vegani come sostitutivi del formaggio o della panna. Consumati come snack senza sale placano l'appetito e sono facili da portare con sé per gustarli all'occorrenza. L’anacardio, a differenza di altri frutti a guscio oleosi infatti, contiene amido per circa il 10% del suo peso. Questo lo rende un buon addensante per piatti acquosi come zuppe, stufati di carne e alcuni dolci indiani a base di latte. Molte cucine asiatiche usano gli anacardi, invece di altra frutta a guscio, proprio per questa loro caratteristica insolita.
La presenza nell’anacardio di un buon quantitativo di selenio offre ottimi benefici contro i dolori articolari, grazie alle buone proprietà antinfiammatorie. Tra le proprietà degli anacardi troviamo anche quelle antiossidanti, svolte dalla zeaxantina, un pigmento contenuto negli anacardi che, filtrando i raggi UVA a livello della retina, è in grado di proteggere gli occhi da eventuali danni solari e di prevenire la degenerazione oculare tipica dell’età avanzata.
Uno degli aspetti più interessanti dell’anacardio riguarda la fruttificazione dell’albero, particolare in quanto vengono prodotti due tipi di frutto, fra loro legati. Il primo, fresco, è chiamato mela d’anacardio (o mela di acagiù, in Brasile), che non è un vero frutto, in quanto corrisponde all’ingrossamento del peduncolo floreale, ma è così chiamato poiché nell’aspetto ricorda una piccola mela, dalla polpa fibrosa e con colorazione variabile dal verde, al giallo al rosso. Il secondo, secco, “è invece un vero frutto dal punto di vista botanico (deriva quindi dal fiore), ed è denominato nocciola di anacardio, una sorta di noce con un rivestimento duro al cui interno si trova un seme oleoso dalla tipica forma a cuore, che corrisponde propriamente all’anacardio che si usa dal punto di vista alimentare. Il nome deriva proprio dal termine greco kardia, che significa cuore. La popolazione indigena dei Paesi produttori di anacardio impiega molte parti della pianta per la preparazione di sostanze medicamentose e lozioni repellenti per gli insetti.